Cla. Dicotiledoni
Pianta con profumo aromatico intenso (!). Cespuglio con rami prostrati o ascendenti, raram. eretti; corteccia bruno-chiara. Fg. lineari, revolute sul bordo, dunque apparentem. di 2-3 X 15-28 mm, verde-scure e lucide di sopra, bianco-tomentose di sotto; fascetti ascellari generalm. presenti. Racemi ascellari brevi, 4-16 fiori; calice pubescente bilabiato 5-6 mm, diviso su 1/3; corolla 10-12 mm, azzurro-chiara o lilla, raram. rosea o bianca. Nota - Questo diffuso e caratteristico componente della macchia bassa e gariga mediterranea, già dall'antichità è comunem. impiegato come pianta medicinale, aromatica e condimento. Nella cucina italiana il Rosmarino è di uso frequentissimo, soprattutto per arrosti e condimenti; per questo motivo è coltivato comunem. negli orti e giardini in tutta la zona dell'Olivo e della Vite, e spesso al riparo dei muri esposti a mezzogiorno o su rupi soleggiate può essere incontrato come pianta apparentem. selvatica. Si può ritenere spontaneo tuttavia solo lungo le coste, con esclusione di quelle del Medio ed Alto Adriatico; solo nell'It. Merid., Sic. e Sard. penetra anche ad una certa distanza dal mare, però sempre in ambiente di macchia. Nell'It. Sett. è spontaneo solo in Lig. e sul Garda: le località citate da Fiori (Duino, Lit. Veneto al Cavallino) sono certam. dovute a piante inselvatichite; anche sul Garda il Rosmarino è generalm. inselvatichito, però il Béguinot {Pubbl. Ist. Bot. Messina, 1924) descrivendo le stazioni sulle rupi sopra Tignale, Campione e Limone annota «Nessun dubbio sull'assoluta spontaneità della specie in questo tratto della riviera», che dunque rappresenterebbe l'estremo avamposto, isolatissimo, della specie in Italia.