Sp. Prunus dulcis
Gen. Prunus
Fam. Rosaceae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
Rami con corteccia bruno-grigiastra, negli individui selvatici spinescenti all'apice, glabri; legno senza odore. Fg. con picciuolo di 1-2 cm (generalm. con ghiandole) e lamina strettam. lanceolata (1.5-2 x 5-6 cm), seghettata sul bordo. Fi. generalm. appaiati, subsessili; petali rosei, obovato-spatolati ( 15-20 mm); fr. verdastro-pubescente (3-4 cm) con seme edule (mandorla).
S-Medit. (?).
In tutto il terr. : C.
Usi - L'area originaria del Mandorlo viene ipotizzata in vari Paesi, dal Caucaso al Marocco e non è oggi individuabile con certezza. La coltura ha avuto inizio nell'Asia Anteriore, probabilm. in Mesopotamia, è giunta in Grecia nel V sec. a.C. ed in Italia solo in epoca imperiale. Anche il nome del fr. pare derivi da radice non indoeuropea, grecizzata in amygdalé, da cui le voci successive amygdalus (lat.), almond (ingl.), amandier (franc), mandorlo (it.), Mandelbaum (ted.), mindali (russo) ecc.
S-Medit. (?).
In tutto il terr. : C.
Usi - L'area originaria del Mandorlo viene ipotizzata in vari Paesi, dal Caucaso al Marocco e non è oggi individuabile con certezza. La coltura ha avuto inizio nell'Asia Anteriore, probabilm. in Mesopotamia, è giunta in Grecia nel V sec. a.C. ed in Italia solo in epoca imperiale. Anche il nome del fr. pare derivi da radice non indoeuropea, grecizzata in amygdalé, da cui le voci successive amygdalus (lat.), almond (ingl.), amandier (franc), mandorlo (it.), Mandelbaum (ted.), mindali (russo) ecc.