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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Erica arborea

Gen. Erica

Fam. Ericaceae

Div. gamopetale

Cla. Dicotiledoni
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F. a corteccia rossastra; rami estremi bianco-lanosi. Fg. patenti o riflesse, aghiformi (0.5 X 5 mm), di sotto con una linea bianca. Fi. nella porzione estrema dei rami (ma sormontati da rametti con sole fg.); peduncoli 3 mm, con bratteole verso la metà; calice 1.5 mm. bianco; corolla ± campanulata o un po'ristretta alla fauce, 2-2.5 X 2.5-3 mm; antere bruno-rossastre, incluse, 0.8 mm, con appendici; stilo sporgente di 2-3 mm.

Steno-Medit.
Lig., Pen., Sic, Sard., Cors. ed Is. minori: C; Alpi, dal Garda al L. di Como e C. Euganei: R.

Bibl.: Pampanini R., Bull. Soc. Bot. hai. 1914: 21-27 (1914).

Nota - Tipico elemento della macchia mediterranea sempreverde, nelle leccete chiuse tende a rarefarsi. Il limite climatico settentrionale è lo spartiacque Appenninico, che però Sp. Erica arborea supera in Romagna (penetrando fino a Castelrainero, Scardavilla, Ladino, Padernó e Sassuolo nel Modenese) e nel Piem. Merid. (Langhe pr. Dego e Cairo, Garessio, zona di Ovada in V. Gorzente ed a Predosa). Manca del tutto nella Pad.; sulle Prealpi è diffusa dalle Giudicane e Garda alle Grigne e lungo il L. di Como risale fino a Colico e Chiavenna; nel Veron. (Caprino) è rarissima; abbondante nelle zone vulcaniche degli Euganei. Ricompare in Istria, però solo a Cittanova, quindi ben lontano dal nostro territorio. Un tipo a rami glabri (var. rupestris Nicotra) sembra rientrare nella variab. individuale. In natura è importante evitare la confus. con Sp. Erica scoparia, che talora si presenta nei medesimi ambienti, ma si distingue per i rami sempre glabri, le corolle minori, verdastre e le antere senza appendice. Le parti basali della pianta hanno un legno duro e poco combustibile che fornisce la Radica per pipe. Sulla variab. (che in realtà è abbastanza scarsa) cfr. Pampanini, Bull. Soc. Bot. Ital. 1914. 1-7 (1914).
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