Sp. Scrophularia vernalis
Fam. Scrophulariaceae
Cla. parassite
Cla. Dicotiledoni
F. eretto, striato, con pelosità crespa. Fg. inf. con picciuolo di 6-8 cm e lamina ovata (5-8 X 6-9 cm), grossam. dentata. Calice 4-5 mm, quasi completam. diviso in lacinie lineari, verdi (senza margine membranoso bianco); corolla gialla (5-8 mm), con tubo a botticella e 5 dentelli eguali fra loro; capsula piriforme 6 mm.
Europ.-Caucas.
Alpi, dal Goriz. alla Lig., App. Centr. e Merid., Sic. sulle Madonie: R; anche pr. Trieste (S. Canziano, in terr. jugoslavo), C. Euganei, Tosc, nel Casentino, Vallombrosa e M. Amiata: RR.
Nota - Sulle Alpi distribuzione molto frammentata: Carso Sloveno pr. Trieste, Carnia (R), comune sulle Prealpi dal Trevis. al Bergam., ricompare sulle A. Cozie e Maritt.
Europ.-Caucas.
Alpi, dal Goriz. alla Lig., App. Centr. e Merid., Sic. sulle Madonie: R; anche pr. Trieste (S. Canziano, in terr. jugoslavo), C. Euganei, Tosc, nel Casentino, Vallombrosa e M. Amiata: RR.
Nota - Sulle Alpi distribuzione molto frammentata: Carso Sloveno pr. Trieste, Carnia (R), comune sulle Prealpi dal Trevis. al Bergam., ricompare sulle A. Cozie e Maritt.