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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Gen. Euphrasia

Fam. Scrophulariaceae

Cla. parassite

Cla. Dicotiledoni

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Bibl. : Wettstein v. R., Monographie der Gattung Euphrasia, Leipzig (1896); Chabert A., Bull. Herb. Boiss. ser. 2, 2: 121-152, 265-280, 497-520 (1902); Pugsley H. W., Jour. Linn. Soc. London (Bot.) 48: 467-544 (1930), Journ. Bot. (London) 74; 273-288 (1936); Smejkal M., Biol. Prace Slovenk. Akad. Vied(Bratislava) 9 (9): 1-83 (1963); Schaftlein H., Phyton (Austria) 12: 48-86 (1967); ibid. 13: 169-182 (1969); Yeo P.F., Bot. Journ. Linn. Soc. 77: 223-334 ( 1978).

Tutte le specie sono annue ed emiparassite; fg. e brattee quasi opposte, poco differenti tra loro; fi. in racemo spiciforme con peduncoli subnulli; corolla zigomorfa, bilabiata, con labbro sup. ed elmo con orlo bilobo rivolto all'indietro; labbro inf. trilobo, generalm. perpendicolare al labbro sup.; capsula clavato-compressa e ± marginata all'apice.
Genere critico. Solo nell'Italia di NE si presentano specie ben differenziate, mentre le specie alpine uniscono facile ibridabilità ad elevata variabilità: la discriminazione per questo spesso risulta difficile. Le sp. Sp. Euphrasia rostkoviana-Sp. Euphrasia minima e 3469-Sp. Euphrasia tricuspidata costituiscono 2 gruppi abbastanza naturali, tra i quali però la separazione non sembra completa, in quanto esistono ibridi. Sono note finora specie diploidi e tetraploidi, queste ultime spesso mostrano un'attenuazione delle barriere genetiche e tendenza all'ibridismo; come reazione a questo però anche tendenza all'autogamia, spesso associata a riduzione della corolla (le dimensioni della corolla quindi non sembrano adatte a delimitare gruppi naturali - specie con simili caratteri corollini possono essersi dunque formate da gruppi diversi). La variabilità è stata da Wettstein messa in relazione alla specializzazione di forme stagionali, ma questo meccanismo, benché presente è probabilmente stato sopravvalutato.

AVVERTENZE PER LA DETERMINAZIONE - L'assegnazione di una singola pianta ad una determinata specie è estremam. difficoltosa data la debole differenziazione fra le diverse specie e la grande variabilità. Spesso succede che a livello di popolazione un carattere possa deviare dal normale ambito di variabilità della specie, tuttavia è sempre possibile assegnare la maggior parte delle popolazioni ad una determinata specie. Si consiglia di verificare i caratteri diacritici riportati nella chiave di determinazione su campioni di popolazioni (5-10 individui) piuttosto che su singoli individui. La chiave analitica è stata comunque studiata in modo tale da poter determinare anche un singolo individuo essendo il risultato di una lunga ricerca biometrica rivolta ad individuare i caratteri con maggiore capacità di determinazione e nel contempo meno variabili all'interno delle popolazioni.
Si considerino sempre le brattee della zona fior, con le capsule mature. Il numero dei dentelli è relativo ad un solo lato della brattea. La lungh. del calice è presa nella zona con le capsule mature. La misura della corolla viene presa sul dorso.

FORME STAGIONALI - Il genere presenta in alcune specie un caratteristico dimorfismo stagionale tra due forme lievemente differenti, corrispondenti a due fioriture successive nello stesso anno.
Formaprimaverile-estiva (Fi. V-VII): internodi più lunghi delle brattee; inflor. allungata; f. con pochi rami per lato (1-3).
Forma estivo-autunnale (Fi. IX-X): internodi brevi; inflor. raccorciata; rami numerosi. Generalm. la forma estivo-autunnale ha le brattee con dentelli più acuti ed anche mucronati. Il problema dell'insorgenza del dimorfismo stagionale è stato ampiam. dibattuto ma non ne sono state ancora individuate con precisione le cause. Sembra che un fattore essenziale siano state le glaciazioni, che avrebbero accorciato il ciclo delle specie viventi nei prati umidi ai margini dei ghiacciai. Da un punto di vista sistematico le due forme sono prive di valore poiché presentano molti termini di passaggio crescendo spesso nelle stesse zone. Gli Autori europei in genere le hanno trattate come sottospecie, sebbene concordassero che la soluzione non fosse la migliore. In questa sede le forme stagionali vengono trascurate, si segnalano però le specie che presentano il dimorfismo stagionate. A questo proposito cfr. quanto scritto per i gen. Gentianella, Melampyrum e Rhinanthus.

Per E. Feoli (Trieste).

USI - Le specie di questo genere erano un tempo rinomate per la cura della vista (e recenti osservazioni parrebbero confermare un'azione in questo senso); di qui i nomi popolari in varie lingue europee, come Augentrost (ted.), Eye-bright (ingl.), Luminet, Casse-lunettes (franc.) ed anche la poetica denominazione italiana «Luminella».
 
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