Sp. Tilia cordata
Gen. Tilia
Fam. Tiliaceae
Div. coripetale superovarie a fg. alternate
Cla. Dicotiledoni
Cespuglio o albero con corteccia scura, nel tronco con solchi longitudin. rossastri; getti giovani glabri o quasi; lenticelle ovali, longitudinali. Fg. con picciuolo glabro (3-5 cm); perule esterne lunghe più di ½ della gemma; lamina cuoriforme (3-10 X 4-12 cm) con base asimmetrica, margine seghettato, apice acuminato; pagina sup. glabra, l'inf. con ciuffi di peli rossastri alle biforcazioni dei nervi, glabra nel resto; nervature di 3° ordine non o poco sporgenti, ± contorte e non parallele fra loro. Cime oblique con 4-15 fi. penduli; peduncolo allargato in un'ala ellittica, membranacea di 2 X 8 cm; fr. ovale (8-10 mm) con pericarpo tenue, fragile, coperto da un feltro di peli brevi; coste ottuse, indistinte.
Europeo-Caucas. (Subpon-tico).
Alpi Or. dal Carso alle Grigne: C; Alpi Occid, App. Sett., It. Centr., Camp., Basil., e Cors.: R.
Nota - Un tempo certo una delle essenze forestali più diffuse, caratteristica di clima temperato umido e caldo, così da esser assunta da E. Schmid come indicatrice di un «cingulus» a Quercus, Tilia, Acer. Sp. Tilia cordata cresce di regola nei boschi a Q. petraea (Mattuschka) LiebL, su terre brune ricche, profonde, ben umificate, ben provviste di basi, neutre o subacide. Sono le stazioni più favorevoli nell'ambiente prealpino ed appenninico, oggi in gran parte trasformate in colture (vigneti, prati stabili), il che spiega la relativa rarità attuale di Sp. Tilia cordata. Poco coltivato da noi per ornam. (essendo preferito Sp. Tilia platyphyllos), il Tiglio selvatico è invece ritenuto sacro dagli antichi germani (Linde) e slavi (lipa): da questo l'uso di mantenere un Tiglio ombroso sulla piazza del paese (Dorflinde), come ancora si osserva nel Tirolo Merid. e nei villaggi sloveni del Carso Triestino.
Europeo-Caucas. (Subpon-tico).
Alpi Or. dal Carso alle Grigne: C; Alpi Occid, App. Sett., It. Centr., Camp., Basil., e Cors.: R.
Nota - Un tempo certo una delle essenze forestali più diffuse, caratteristica di clima temperato umido e caldo, così da esser assunta da E. Schmid come indicatrice di un «cingulus» a Quercus, Tilia, Acer. Sp. Tilia cordata cresce di regola nei boschi a Q. petraea (Mattuschka) LiebL, su terre brune ricche, profonde, ben umificate, ben provviste di basi, neutre o subacide. Sono le stazioni più favorevoli nell'ambiente prealpino ed appenninico, oggi in gran parte trasformate in colture (vigneti, prati stabili), il che spiega la relativa rarità attuale di Sp. Tilia cordata. Poco coltivato da noi per ornam. (essendo preferito Sp. Tilia platyphyllos), il Tiglio selvatico è invece ritenuto sacro dagli antichi germani (Linde) e slavi (lipa): da questo l'uso di mantenere un Tiglio ombroso sulla piazza del paese (Dorflinde), come ancora si osserva nel Tirolo Merid. e nei villaggi sloveni del Carso Triestino.