Sp. Aquilegia ottonis
Gp. Aquilegia einseleana
Gen. Aquilegia
Fam. Ranunculaceae
Div. acquatiche
Cla. Dicotiledoni
Pianta sparsam. ghiandolosa su f. e fg. (!). Rz. orizzontale scuro diam. 2-3 mm con fibre scarse; scapo eretto con 1 fg. caulina, ± 3 rami all'ascella di fg. bratteali ed altrettanti fi. Fg. basali con picciuolo di 10-15 cm e lamina 2 volte divisa in 3; segmenti di second'ordine (15-30 X 25-35 mm), profondam. (fino a metà) 3-lobi, ciascun lobo con 3 denti acuti; glaucescenza scarsa nella pagina inf.; fg. caulina con guaina di 2 x 4 mm; fg. bratteali ridotte a 1-3 segmenti lanceolati (4-9 X 15-35 mm), interi, acuti. Fi. 2-3, obliqui; petali all'apice e nella zona centrale bianco-giallastri, gli est. 8-12 X 20-26 mm, gli int. 8 X 12-15 mm con sperone di 11-13 mm, alla fine curvato ad uncino; stami superanti i petali di 6-8 mm e formanti una colonnina centrale.
Orof. NE-Me-dit.
Abr. sulla Majella al Vallone d'Orfente ed alla Camosciara: RR.
Osserv. - L'identificazione con la pianta greca è dubbia e non è impossibile che le piante italiane costituiscano una specie o sottospecie autonoma. L'indicazione del Lacaita dal M. Alburno si riferisce a Sp. Aquilegia vulgaris.
Wittelsbach, Otto von (1815-1867) regnò in Grecia (1832-1862).
Orof. NE-Me-dit.
Abr. sulla Majella al Vallone d'Orfente ed alla Camosciara: RR.
Osserv. - L'identificazione con la pianta greca è dubbia e non è impossibile che le piante italiane costituiscano una specie o sottospecie autonoma. L'indicazione del Lacaita dal M. Alburno si riferisce a Sp. Aquilegia vulgaris.
Wittelsbach, Otto von (1815-1867) regnò in Grecia (1832-1862).