Sp. Nepeta cataria
Gen. Nepeta
Fam. Labiateae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Pianta con odore gradevole di Menta (!). F. eretto, ramoso, vellutato, spesso arrossato alla base. Fg. grigio-pubescenti di sotto, subglabre di sopra, con picciuolo di 1-3 cm e lamina triangolare, cuoriforme alla base (1.5-3 X 2-6 cm), grossam. dentata sul bordo. Inflor. ramosa, con verticillastri ± distanziati, all'asc. di fg. simili alle normali, le sup. progressivam. ridotte; bratteole lanceolate-acuminate 0.6 X 2.5 mm; calice con tubo di 4 mm, fauce obliqua e denti di 1.5-2 mm; corolla bianca o liliacino-pallida (8-10 mm), esternam. pubescente.
Nota - Un tempo largam. impiegata come pianta medicinale, è dubbio se Sp. Nepeta cataria sia veram. spontanea da noi oppure solo introdotta dall'Oriente; il suo uso è oggi dimenticato, la coltura abbandonata e Sp. Nepeta cataria sta diventando ormai specie rara: questo sembrerebbe deporre contro il suo indigenato. L'epiteto cataria (nel Medio Evo anche Herba Cataria) deriva dal basso lat. cathus, perché il profumo attira i gatti (come Sp. Teucrium marum e Sp. Valeriana sambucifolia).
Nota - Un tempo largam. impiegata come pianta medicinale, è dubbio se Sp. Nepeta cataria sia veram. spontanea da noi oppure solo introdotta dall'Oriente; il suo uso è oggi dimenticato, la coltura abbandonata e Sp. Nepeta cataria sta diventando ormai specie rara: questo sembrerebbe deporre contro il suo indigenato. L'epiteto cataria (nel Medio Evo anche Herba Cataria) deriva dal basso lat. cathus, perché il profumo attira i gatti (come Sp. Teucrium marum e Sp. Valeriana sambucifolia).