Sp. Crepis sancta
Gen. Crepis
Gp. V
Fam. Compositeae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
F. eretti, pubescenti o subglabri, ramosi dalla base. Fg. basali oblanceolato-spatolate (0.5-2 X 2-10 cm), picciuolate, dentellate tutt'attor-no; fg. cauline ridotte, squamiformi. Capolini 2-10 in corimbi; involucro cilindrico (5-7 X 8-11 mm); fi. 8-12 mm; acheni 5-7 mm.
Turan., ma ora divenuta Euri-Medit.
Confus. - Con Sp. Hypochaeris achyrophorus, che si distingue facilm. per il pappo piumoso ed i f. con 1-parecchie fg.
Nota - La diffusione di questa specie in Italia è recente ed ancora in atto: nota dapprima solo per la Lig., fu scoperta nel 1875 a Roma, nel 1882 a Livorno; si espandeva quindi nel Lazio e Tosc, così da esservi verso il 1900 ormai comune, verso il 1930 veniva osservata nelle Langhe ed in Umbria, verso il 1940 era comune nelle Marche, verso il 1950 anche in Abr. e Romagna. È prevedibile che essa possa rapidam. diffondersi in tutte le zone a clima mediterraneo. Sull'espansione di questa specie cfr. Montelucci G., N. Giorn. Bot. hai n.s. 56 (1949) e Becherer A., Naturf. Ges. Baseldl (1951). La nomenclatura della specie è travagliata: fino a pochi anni fa, per chi iniziava lo studio della flora mediterranea era abbastanza assurdo, che una specie potesse avere nomi del tutto diversi come Lagoseris sancta e Pterotheca nemausensis, e che questo problema potesse accendere dispute tra studiosi. La dimostrazione dell'appartenenza di essa al genere Crepis, fornita in modo assai chiaro dal Babcock ha posto fine, meritatamente, alla discussione.
Turan., ma ora divenuta Euri-Medit.
Confus. - Con Sp. Hypochaeris achyrophorus, che si distingue facilm. per il pappo piumoso ed i f. con 1-parecchie fg.
Nota - La diffusione di questa specie in Italia è recente ed ancora in atto: nota dapprima solo per la Lig., fu scoperta nel 1875 a Roma, nel 1882 a Livorno; si espandeva quindi nel Lazio e Tosc, così da esservi verso il 1900 ormai comune, verso il 1930 veniva osservata nelle Langhe ed in Umbria, verso il 1940 era comune nelle Marche, verso il 1950 anche in Abr. e Romagna. È prevedibile che essa possa rapidam. diffondersi in tutte le zone a clima mediterraneo. Sull'espansione di questa specie cfr. Montelucci G., N. Giorn. Bot. hai n.s. 56 (1949) e Becherer A., Naturf. Ges. Baseldl (1951). La nomenclatura della specie è travagliata: fino a pochi anni fa, per chi iniziava lo studio della flora mediterranea era abbastanza assurdo, che una specie potesse avere nomi del tutto diversi come Lagoseris sancta e Pterotheca nemausensis, e che questo problema potesse accendere dispute tra studiosi. La dimostrazione dell'appartenenza di essa al genere Crepis, fornita in modo assai chiaro dal Babcock ha posto fine, meritatamente, alla discussione.