Sp. Crepis pontana
Gen. Crepis
Gp. V
Fam. Compositeae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
F. eretto, robusto, semplice, ingrossato sotto al capolino. Fg. basali oblanceolato-spatolate (1.5-3 X 4-12 cm), con acuti dentelli distanziati, le cauline progressivam. sessili ed ellittiche e poi lanceolate. Capolino unico (raram. 2), grande (diam. 3-5 cm); involucro emisferico (1.5 cm); con setole verdastre patenti; squame esterne lunghe ⅔-¾ delle interne; fi. 25 mm con ligula larga 2.5 mm; acheni 10-12 mm con ± 17 coste.
Alpico-Dinar.
Alpi dalla Carnia alla V. Aosta ed A. Maritt.: RR.
Confus. - Con 4335, che ha lo stesso aspetto, vive negli stessi ambienti, è molto più comune e si distingue per il pappo con setole piumose.
Nota - Il nome deriva probabilm. da un errore di stampa nello «Species Plantarum» di Linneo, infatti nelle opere ed erbari del tempo Sp. Crepis pontana è indicata come Hieracium montanum o Soyera montana. Il tentativo di ripristinare la grafia originale fu fatto solo nel 1829 come Crepis montana Tausch (binomio ripreso anche dal Fiori), ma nel frattempo (1822) era stata descritta validam. una C. montana D'Urv., specie della Grecia ed Egeo del tutto differente: il binomio valido è dunque quello qui riportato. Del resto, lo si potrebbe ritenere derivato dal latino «pons»: la latinizzazione di Innsbruck (dove Sp. Crepis pontana è diffusa) sarebbe appunto «oenipontanus». Recentem. è stata proposta la nuova denominazione C. Bocconi Sell. ma si tratta veramente di un'innovazione necessaria?
Sp. Crepis pontana è specie rara sulle Alpi ital. Segnalata sulle Alpi Carniche (ma non ritrovata di recente), pare invece abbastanza diffusa nel Comelico e Val di Sesto; nelle Dolomiti non scende a Sud della linea Cortina-Bellamonte e ricompare nel Trent. occid. fino al Tonale, quindi nel Poschiavo, V. Aosta (Valtournenche) e più a Sud fino alla V. Maira. Forse talune di queste segnalazioni sono dovute a confus. con Sp. Hypochaeris uniflora: ciò è capitato anche allo scrivente con una erronea indicazione di Sp. Crepis pontana per la Carnia a Sauris; da allora sulle Alpi Or. è stato verificato il pappo di migliaia di individui, trovando sempre e soltanto Sp. Hypochaeris uniflora.
Alpico-Dinar.
Alpi dalla Carnia alla V. Aosta ed A. Maritt.: RR.
Confus. - Con 4335, che ha lo stesso aspetto, vive negli stessi ambienti, è molto più comune e si distingue per il pappo con setole piumose.
Nota - Il nome deriva probabilm. da un errore di stampa nello «Species Plantarum» di Linneo, infatti nelle opere ed erbari del tempo Sp. Crepis pontana è indicata come Hieracium montanum o Soyera montana. Il tentativo di ripristinare la grafia originale fu fatto solo nel 1829 come Crepis montana Tausch (binomio ripreso anche dal Fiori), ma nel frattempo (1822) era stata descritta validam. una C. montana D'Urv., specie della Grecia ed Egeo del tutto differente: il binomio valido è dunque quello qui riportato. Del resto, lo si potrebbe ritenere derivato dal latino «pons»: la latinizzazione di Innsbruck (dove Sp. Crepis pontana è diffusa) sarebbe appunto «oenipontanus». Recentem. è stata proposta la nuova denominazione C. Bocconi Sell. ma si tratta veramente di un'innovazione necessaria?
Sp. Crepis pontana è specie rara sulle Alpi ital. Segnalata sulle Alpi Carniche (ma non ritrovata di recente), pare invece abbastanza diffusa nel Comelico e Val di Sesto; nelle Dolomiti non scende a Sud della linea Cortina-Bellamonte e ricompare nel Trent. occid. fino al Tonale, quindi nel Poschiavo, V. Aosta (Valtournenche) e più a Sud fino alla V. Maira. Forse talune di queste segnalazioni sono dovute a confus. con Sp. Hypochaeris uniflora: ciò è capitato anche allo scrivente con una erronea indicazione di Sp. Crepis pontana per la Carnia a Sauris; da allora sulle Alpi Or. è stato verificato il pappo di migliaia di individui, trovando sempre e soltanto Sp. Hypochaeris uniflora.