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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Crepis paludosa

Gen. Crepis

Gp. V

Fam. Compositeae

Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
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Rz. breve, verticale o obliquo, legnoso; f. eretto, angoloso-costato, generalm. arrossato in basso e purpureo sulle coste, glabro (salvo nell'inflor.), ramoso in alto. Fg. glabre, le basali a contorno lineare-spatolato (2-4 X 10-15 cm), pennato-lobate o -partite nella metà basale, ± intere nell'apicale; fg. cauline minori, sessili, con base amplessicaule cuoriforme. Capolini in corimbo su peduncoli setoloso-ghiandolari di 2-5 cm; involucro subcilindrico (5 X 10 mm) con squame coperte da setole nerastre e ghiandole pallide; fi. gialli, i maggiori di 18-20 mm; stimmi coperti da una peluria bruno-nerastra; acheni cilindrici (4.5-5.5 mm) a 10 coste; pappo giallastro 6-7 mm.

Europeo-Caucas.
Alpi, dalle Giulie alle Mariti.: C; App. Sett., A. Apuane, Abr. (Campotosto) e Sila: R.

Osserv. - Sp. Crepis paludosa per l'aspetto esterno, i caratteri vegetativi e quelli fiorali è una Crepis, però gli acheni e soprattutto il pappo sono del tutto simili a quelli di un Hieracium. Il monografo Babcock propone due ipotesi sull'origine di questa specie (evoluzione convergente, antica ibridazione) ma, per la difficoltà di tenerla in coltura, non ha potuto risolvere il problema, che andrebbe affrontato dagli studiosi europei.
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