Sp. Hypochaeris laevigata
Gen. Hypochaeris
Gp. V
Fam. Compositeae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Rd. legnosa (diam. 5 mm) con resti membranosi bruni; f. eretti, semplici o ramosi nella metà sup., glabri ovv. omogeneam. pubescenti. Fg. inf. in rosette, spatolate (1-2 X 3-6 cm) con 3-4 denti acuti e cuspidati per lato, profondi ⅓-⅙ della lamina ; fg. cauline lineari (5-8 mm). Capolini (diam. 3 cm) incurvati prima dell'ante-si; involucro conico (1 cm); squame lineari; fi. gialli 12-15 mm; acheni 4 mm con becco di 2-4 mm e pappo bianco-sporco 4 mm.
SW-Medit.-mont.
Sic. e Marettimo: C; It. Merid. in Cal. e sul Pollino fino alla Basil.: R; segnalata anche per la Sard.
Variab. - Pelosità e sviluppo dei f. sono caratteri incostanti; anche le squame variano da glabre a ± setolose. - Bibl. Francini e Messeri, Webbia 11: 741-748 (1956).
Si tratta indubbiam. di un gruppo polimorfo, come è stato sottolineato anche da Francini e Messeri. Il tipo sembra corrispondere alla var. a del Gussone, ripresa successivam. dal Lojacono come var. grandiflora e forse dal Terracciano come var. hirsuta: si tratta di una pianta con radice legnosa fortem. sviluppata, che all'apice si divide in rami pure legnosi portanti le rosette, dunque con portamento camefitico. Essa vive sulle rupi marittime del Palermitano (M. Gallo, M. Pellegrino) ed a Marettimo in ambiente ricco d'endemismo conservativo (cfr. Sp. Hieracium lucidum) e — se interpretiamo correttamente la descrizione del Terracciano — anche sul Pollino. Più diffusa è la pianta meno lignificata alla base, con rosette semplici, di portamento emicriptofitìco, che vive su rupi ombrose, massi, rocce affioranti nei boschi ed anche sui muretti. I rapporti tra queste due stirpi, che andrebbero meglio precisate, sembrano indicare un'evoluzione dalla prima alla seconda.
SW-Medit.-mont.
Sic. e Marettimo: C; It. Merid. in Cal. e sul Pollino fino alla Basil.: R; segnalata anche per la Sard.
Variab. - Pelosità e sviluppo dei f. sono caratteri incostanti; anche le squame variano da glabre a ± setolose. - Bibl. Francini e Messeri, Webbia 11: 741-748 (1956).
Si tratta indubbiam. di un gruppo polimorfo, come è stato sottolineato anche da Francini e Messeri. Il tipo sembra corrispondere alla var. a del Gussone, ripresa successivam. dal Lojacono come var. grandiflora e forse dal Terracciano come var. hirsuta: si tratta di una pianta con radice legnosa fortem. sviluppata, che all'apice si divide in rami pure legnosi portanti le rosette, dunque con portamento camefitico. Essa vive sulle rupi marittime del Palermitano (M. Gallo, M. Pellegrino) ed a Marettimo in ambiente ricco d'endemismo conservativo (cfr. Sp. Hieracium lucidum) e — se interpretiamo correttamente la descrizione del Terracciano — anche sul Pollino. Più diffusa è la pianta meno lignificata alla base, con rosette semplici, di portamento emicriptofitìco, che vive su rupi ombrose, massi, rocce affioranti nei boschi ed anche sui muretti. I rapporti tra queste due stirpi, che andrebbero meglio precisate, sembrano indicare un'evoluzione dalla prima alla seconda.