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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Centaurea dichroantha

Gp. Centaurea rupestris

Gp. Centaurea B

Gen. Centaurea

Gp. I
Fam. Compositeae
Div. gamopetale Cla. Dicotiledoni
Rz. monocefalo; f. eretto, semplice o con 1-2 rami sup., angoloso, glabro. Fg. pennatosette con lacinie strettami, lanceolate o lineari, che terminano all'apice con una punta callosa, cartilaginea, inizialm. aracnoideo-tomentose, quindi glabre e ± liscie. Capolini solitari all'apice del f. o dei rami; involucro globoso; squame glabre o le inf. ± tomentose, striate, verde-pallido; appendici delle squame interne subrotonde, lacero-pettinate, le altre triangolari, nere o brune, terminate da una spinula ± breve e con stretto margine decorrente; ciglia pallide; fi. gialli o più raram. purpurei chiari; acheni lunghi 3-4 mm, con pappo bruno-purpureo lungo altrettanto o più.

Subendem.
Sul bordo merid. delle Alpi Or., nei greti dell'Isonzo, Fella, Tagliamento, Meduna e Cellina: R; segnalata anche nel Comelico. Anche nelle zone vicine della Slovenia.

Osserv. - Specie ibridogena corrispondente a Gp. Centaurea rupestris X Sp. Centaurea scabiosa (b), però non pare trattarsi di un ibrido recente, perché in generale vive al di fuori dell'areale di Gp. Centaurea rupestris. Del resto il suo ambiente naturale è ricco di specie rare o endemiche, tra le quali Matthiola valesiaca Gay, Brassica glabrescens Poldini, Polygala pedemontana Perr. et Veri. Nella parte più orientale del suo areale, dalla Val Raccolana al Bohinjsko Jezero, si presenta spesso come pianta più robusta, alta sino a 80 cm, spesso molto ramificata, con le fg. a lacinie più larghe, liscie, e con capolini più grossi. Questa forma fu descritta successivam. come C. alpigena Paulin et Nev., C. dichroantha var. julica Hayek e C. dichroantha var. alpigena (Paulin) Mayer.
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