Sp. Marrubium incanum
Gen. Marrubium
Fam. Labiateae
Div. gamopetale
Cla. Dicotiledoni
Con denso tomento lanoso-candido, odore debole (!). F. ascendenti, generalm. semplici. Fg. con picciuolo di 2 cm e lamina ellittica di 3 x 4 cm, dentata sul margine, con nervi infossati di sopra e sporgenti di sotto. Verticilli densi, 20-25flori, all'asc. di fg. normali; bratteole lineari 8-9 mm; calice con tubo di 7-8 mm e 5 denti alla fine divergenti lunghi 2 mm (il maggiore) fino a 6 mm; corolla bianco-lattea lunga 13-14 mm.
Nota - Specie anfiadriatica con baricentro illirico, irradiante fino al Montenegro ed Albania da un lato, all'It. Centr. e Sic. dall'altro; è elemento della vegetazione xerofila delle pietraie carsiche. In It. presenta due areali distinti, dei quali il primo, collegato a quello balcanico, dal Triest. (dove è frequente) al Monfalconese e Lit. Veneto; più ampio l'areale peninsulare, che si estende dal Garg. (dove Sp. Marrubium incanum è comune) principalm. sul versante orient. della Pen., raggiungendo il Tirreno solo in pochi punti della Maremma Grossetana. In It. Marrubium incanum si comporta soprattutto come pianta ruderale oppure dif fusa dal pascolo ovino.
Nota - Specie anfiadriatica con baricentro illirico, irradiante fino al Montenegro ed Albania da un lato, all'It. Centr. e Sic. dall'altro; è elemento della vegetazione xerofila delle pietraie carsiche. In It. presenta due areali distinti, dei quali il primo, collegato a quello balcanico, dal Triest. (dove è frequente) al Monfalconese e Lit. Veneto; più ampio l'areale peninsulare, che si estende dal Garg. (dove Sp. Marrubium incanum è comune) principalm. sul versante orient. della Pen., raggiungendo il Tirreno solo in pochi punti della Maremma Grossetana. In It. Marrubium incanum si comporta soprattutto come pianta ruderale oppure dif fusa dal pascolo ovino.