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Taxa più rappresentati: Graminaceae Trifolium Euphorbia Silene

Sp. Oryza sativa

Fam. Graminaceae

Cla. Monocotiledoni

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Culmi eretti, incurvati nell'inflor., spesso assai ramosi. Fg. con lamina larga 10-15 mm e guaina ingrossata; ligula membranosa, bianca, allungata (fino a 20 mm)¹. Pannocchia lassa, pendente da un lato, lunga 2-3 dm; sp.tte 1flore; glume breviss. (1-2 mm); lemma indurito, ovale-ellittico (7-9 mm) portante una resta di lunghezza assai variabile.

SE-Asiat.

Lomb. e Piem., in aree più ristrette nel Veron., Polesine, Emilia, Pisano, Viareggio, Piana di Catania, Oristano etc.

Nota - La coltura del Riso venne iniziata, secondo gli antichi testi cinesi dal mitico e longevo imperatore Chennong, che governò dal 3330 al 3080 av. Cristo; però è dubbio se essa sia stata effettivamente iniziata in Cina, o non piuttosto nell'area indo-cinese. Comunque già dall'antichità il Riso è alla base dell'alimentazione dei popoli indiani, cinesi, indo-cinesi, indonesiani ed in Giappone. Sull'origine di Sp. Oryza sativa sono stati versati fiumi d'inchiostro, in quanto questa specie non esiste allo stato spontaneo, ma deriva probabilmente dall'incrocio tra una Leersia ed un altro genitore ipotetico; il problema è complicato dal fatto che Sp. Oryza sativa è diploide a 2n = 24 (numero cromosomico abbastanza raro nelle Graminacee), mentre tutte le Leersia note sono tetraploidi con 2n = 48. In Italia la coltura è stata introdotta alla fine del Medio Evo, probabilmente attraverso gli Arabi (però il Riso era già noto, e pregiatissimo, agli antichi Romani); le prime colture, avviate attorno a Pavia, erano molto redditizie e mantenute come monopolio della famiglia granducale milanese (Visconti e poi Sforza), colture minori si avevano già nel sec. XV presso Lucca e nel Pisano. Oggi l'area di coltura intensiva si estende da Pavia a Vercelli e Chivasso. Le risaie hanno carattere permanente (cioè vengono utilizzate solamente per la coltura del Riso, restando inondate per gran parte dell'anno) oppure una stessa superficie viene utilizzata dapprima per un Frumento a maturazione precoce, la cui mietitura si svolge nella seconda metà di giugno, quindi sommersa, ed ai primi di luglio vengono trapiantate le plantule di Riso, che arrivano a dare un secondo raccolto entro ottobre. Le risaie non rappresentano un ambiente colturale qualsiasi, ma piuttosto una nicchia ecologica di grande interesse naturalistico, che riproduce da noi aspetti caratteristici dei paesi tropicali e subtropicali: vi abbondano le specie avventizie (Rotala, Ammanta, Lindernia, Blyxa, Ottelia, Echinochloa) e le cloroficee (soprattutto Spirogyra, Cosmarium, Pandorina, Pediastrum e Scenedesmus). Il nome Oryza è probabilmente di antica origine indoeuropea. Compare per la prima volta in Erodoto come Orinda, riferito ad una graminacea largam. coltivata in India; questa parola sec. Hehn va collegata all'armeno brinz ed al persiano biring; da essa per flessione del suono consonantico dal d allo z sarebbe derivata la versione ancor oggi usata, che compare negli Autori dell'epoca ellenistica. I Greci conobbero il Riso soprattutto dopo le imprese di Alessandro in India ed a quanto sembra questa pianta all'inizio dell'era volgare era coltivata anche in Mesopotamia.

1 Per la ligula molto sviluppata si distingue nettarli., anche allo stato sterile, da Sp. Echinochloa crus-galli, che ne è priva: la cosa è importante al momento del trapianto delle plantule di Riso dai semenzai ai campi inondati, quando è possibile vengano trapiantate plantule di Giavone anziché di Riso.
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